Quando vogliamo fare ordine e liberarci da indumenti vecchi e rovinati, magari per fare spazio nell’armadio per qualcosa di nuovo, la domanda sorge spontanea: dove si buttano? Ogni tipo di capo di abbigliamento è costituito da particolari tessuti, ma in generale abiti e accessori in cotone, fibre sintetiche e artificiali, tela e pellame vario devono essere gettati nel secco non differenziato.
In ogni quartiere della vostra città potete trovare un bidone come questo, diversificato da quello della plastica, della carta e del vetro. Nel secco non differenziato vanno gettati tutti i sacchetti con oggetti che non sono stati diversificati ma che finiscono tutti insieme nella pattumiera comune. Saranno successivamente gli operatori a smistare e dividere la spazzatura tra i diversi materiali. L’importante è che nei sacchetti non siano contenuti residui di cibo, perché quelli vanno gettati nella pattumiera dell’umido, o oggetti completamente riciclabili in plastica, carta o metallo, perchè anche per ognuno di essi c’è il bidone apposito. E per le borse come funziona?

Dove vanno gettate nello specifico le borse?
La borsa è la compagna di viaggio di qualunque donna, con all’interno tutto l’universo femminile più sfaccettato. Questo accessorio è diventato appannaggio anche del mondo maschile, attraverso tantissimi modelli di borselli, zainetti, portapane, taccuini. A causa dell’usura e del tempo, anche le borse si rovinano, non sono eterne: possiamo provare a rinnovarle per farle tornare ad essere utilizzabili o devono essere buttate. Dove buttarle quando decidiamo di disfarcene e dire ufficialmente addio ad una vecchia amica in tessuto?
Le borse vanno gettate nel secco non differenziato, sia che siano di pelle vera o ecologica, di tela o di plastiche resinate. Non vanno gettate nella plastica perché ogni borsa è un mix di materiali, tra cui la cerniera in metallo e particolari dettagli in acciaio o alluminio. Oltre al secco non differenziato, le borse possono essere gettate anche in particolari contenitori per gli indumenti, volti al riciclo e al recupero. Sono presenti nelle città principali d’Italia e raccolgono anche pelletteria di vario genere, come scarpe, portafogli e taccuini da viaggio. In questi bidoni speciali vanno a finire anche indumenti vari come maglieria, capi in cotone, giacche e giacconi. Una volta che sono pieni, gli oggetti sono raccolti e vengono portati direttamente ai centri di smistamento: i materiali sono divisi per tipologia di materiali, tra cui vera pelle, similpelle o eco, tela e cotone, resinati, plastiche e siliconi. I bidoni di questo tipo, spesso sponsorizzati da enti come Lega Ambiente o particolari brand di abbigliamento eco-sostenibili, sono volti al recupero e al riciclo dei materiali che verranno poi trattati e rigenerati, pronti a diventare altra merce.

I mercatini dell’usato
Quando le borse non sono eccessivamente rovinate ma si mantengono in un discreto stato, si possono portare nei mercatini dell’usato della propria città: sono dei centri davvero pittoreschi in cui fare scambi e in cui ancora vige l’antica pratica del baratto.
I mercatini sono battuti da collezionisti, amanti del vintage, appassionati di antiquariato o semplicemente da chi desidera trascorrere una domenica diversa con il partner.
I siti eco-solidali
Sono una realtà piuttosto nuova, sono i siti web di aziende che abbracciano un approccio sostenibile e raccolgono abiti e accessori usati dei clienti, li valutano, li rimettono a nuovo e danno dei gettoni premio per l’acquisto di merce all’interno delle loro collezione.
In questi siti, inoltre, si possono creare delle vetrine virtuali attraverso le proprie foto e scambiare merce e prodotti con altri clienti. Una sorta di baratto digitale sempre volto al recupero degli oggetti, in questo caso le borse.
I prodotti non devono essere troppo rovinati, ma in buone condizioni: al massimo è possibile operare delle riparazioni, come la sostituzione della cerniera o della tracolla.